I documenti esposti nella bacheca testimoniano l’attività partigiana di Mario Dal Pra che, fin dagli anni liceali, aveva prestato una attenzione particolare all’importanza dell’agire nella vita umana.
Nell’anno dello scoppio della seconda guerra mondiale, il 1939, il giovane filosofo ottiene una cattedra al Liceo classico “Pigafetta” di Vicenza; lì insegna fino al 1943, quando, per motivi politici, viene allontanato dall’autorità scolastica. Ricercato dalle autorità, Dal Pra è costretto anche a lasciare in gran fretta la città, recandosi clandestinamente a Milano.
In virtù di un orizzonte di pensiero critico nei confronti di ogni storicismo quietistico, incapace di spendere “i propri talenti nella lotta per il bene”, e favorevole a uno storicismo attivo come quello di Croce, il filosofo decide di intraprendere un’azione civile costruttiva. Dal Pra prende parte, quindi, alla lotta partigiana e alla Resistenza armata, aderendo alle formazioni di “Giustizia e Libertà”. Il suo nome di battaglia è “Procopio”. Tra il ’44 e il ’45 sviluppa un’intensa attività di lotta tra le file del Partito d’Azione, diventando anche responsabile dei Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà.
Tra i documenti selezionati per questa bacheca spiccano il Brevetto di Partigiano, corredato della fascia tricolore portata nel giorno della Liberazione, il 25 aprile del 1945, e la seconda Croce al Merito di Guerra, concessa al Partigiano Combattente Dal Pra il 15 aprile del 1971. Insieme a questi documenti, sono collocati nella bacheca un Certificato al Patriota, firmato dal generale Alexander e un foglio con il programma del Partito d’Azione.
Terminata la guerra, nel luglio del 1945, viene finalmente celebrato a Vicenza il matrimonio che Dal Pra, circa due anni prima, era stato costretto a rimandare. Nello stesso anno, il filosofo ottiene il trasferimento al Liceo classico “Carducci” di Milano.