Giuseppe Antonio Borgese nacque a Polizzi Generosa il 12 novembre 1882, e morì a Fiesole il 4 dicembre 1952.
Nel 1900 si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo per poi passare, nel successivo anno accademico, all’Istituto di Studi Superiori di Firenze. Qui fu allievo di Girolamo Vitelli e di Pio Rajna. Si laureò in Lettere nel 1903 con una tesi di laurea dal titolo Storia della critica romantica in Italia che venne pubblicata da Benedetto Crocenelle Edizioni della Critica a Napoli nel 1905.
Ricordiamo che Borgese fu il primo in Italia ad ottenere una cattedra universitaria all’età di ventisette anni. Iniziò, infatti, la sua carriera come docente di Storia della Letteratura Tedesca presso l’Università di Torino nell’anno accademico 1909/1910. Insegnò, poi, all’Università di Roma nell’anno accademico 1910/1911. Nell’anno accademico 1917/1918 passò all’Accademia di Scienze e Lettere di Milano, in quanto sede da lui richiesta, come docente della stessa disciplina.
L’intervento di Piero Martinetti portò, in seguito, al suo passaggio a docente di Estetica e Storia della Critica nell’anno accademico 1926/1927, e la cattedra di Storia della Letteratura Tedesca passò così a Vincenzo Errante. Nell’ateneo milanese la cattedra di Estetica e Storia della Critica fino a quel momento non esisteva, ed era stata istituita con un anno di ritardo rispetto a quando si sarebbe dovuto a causa del fatto che il progetto era stato inizialmente respinto. Nell’anno accademico 1925/1926 i titolari delle discipline filosofiche furono Giuseppe Zuccante, per la cattedra di Storia della Filosofia, e Piero Martinetti, che copriva l’insegnamento di Filosofia. L’anno dopo si aggiunse, quindi, la cattedra di Estetica e Storia della Critica di Giuseppe Antonio Borgese.
L’ultimo corso di Borgese, prima della sua partenza per l’America, è stato tenuto nell’anno accademico 1930/1931. Nel 1931, infatti, spinto dalla volontà di sottrarsi – anche se non ufficialmente – al giuramento di fedeltà al fascismo richiesto ai docenti universitari, e in seguito alle minacce e a gli attacchi fascisti a lui e ai suoi studenti, Borgese prese la decisione «per ragioni extrauniversitarie», di abbandonare l’Italia per trasferirsi negli Stati Uniti. Nel frattempo, la supplenza della cattedra di Estetica fu affidata a Antonio Banfi.
Ecco che allora nel luglio 1931 Borgese si imbarcò, e come primo incarico gli fu assegnata la cattedra di Storia della critica ed estetica presso l’Università di Berkeley. Dal 1932 al 1936, Borgese fu allo Smith College di Northampton nel Massacchusset come docente di Letteratura Comparata e Italiana, e dal 1936 al 1948 coprì la cattedra di Storia della Letteratura Italiana alla University of Chicago.
Negli Stati Uniti incontrò Thomas Mann al quale si legò con vincoli di amicizia. Innamoratosi di Elisabeth Mann, figlia dello scrittore tedesco, chiese il divorzio dalla prima moglie, la letterata e poetessa Maria Freschi dalla quale aveva avuto due figli, Leonardo e Giovanna, e sposò in seconde nozze Elisabeth.
Al suo ritorno in Italia nel 1949 non ricoprì immediatamente un incarico accademico. Fu un ritorno “isolato”, così come lo definisce lui stesso. Borgese riprese poi a insegnare presso l’Università degli Studi di Milano a partire dal successivo anno accademico. Alla sua morte la cattedra di Estetica passò per incarico a Guido Morpurgo Tagliabue, che la tenne dal 1952 al 1965.
Ricordiamo che, con l’istituzione della cattedra di Estetica e Storia della Critica all’Università degli Studi di Milano, avvenuta nel 1926, Borgese passò da Filologia Moderna a Filosofia. Proprio in quell’anno, nel 1926, Borgese scrisse per il VI Congresso Nazionale di Filosofia, tenutosi nel Marzo 1926, e presieduto da Piero Martinetti, il saggio intitolato Figurazione e trasfigurazione. Questo scritto venne pubblicato in seguito sul settimanale “La Fiera Letteraria” nel maggio 1926.